
L’obiettivo principale è puntare sull’efficienza energetica e potrebbe essere proprio questa una delle nuove frontiere in merito alla riqualificazione degli edifici scolastici in Italia
L’energia pulita dalle scuole potrà alimentare il trend positivo che dal 2009 al 2013 ha visto raddoppiare il numero di scuole che producono energia pulita che ha rggiunto il 13,6% a livello nazionale e al 30% nelle isole. I dati che sono contenuti nell’ultimo rapporto “Ecosistema scuola”, l’indagine di Legambiente in merito alle strutture e servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia.
Ci sono molti edifici che impiegano le rinnovabili, quasi otto su dieci impiegano pannelli fotovoltaici (78,1%), il 25,9% impianti solari termici, mentre soltanto tre su 100 (3,3%,) impianti a geotermia e/o pompe di calore. Sono dei numeri ancora molto bassi per biomassa e biogas, tecnologie che sono ferme rispettivamente allo 0,5% e allo 0,1%.
Stanno crescendo poi i dati in merito alla copertura dei consumi energetici da fonti rinnovabili presso le scuole italiane, pari nel 2013 al 42,3% (nel 2012 era al 35,6%). In fila abbiamo il Nord con il 34,1%, seguito da Centro (14,1%), Sud (6,6%) e Isole (5%). Elevate differenze si possono registrare tra una regione e l’altra.
Il rapporto mostra tutti i “casi limite” di Molise e Valle D’Aosta che, con la presenza dei soliti due comuni di Campobasso e Aosta, dichiara di non avere scuole in cui sono installati impianti. Maglia rosa che va alla Puglia dove fonti da energia rinnovabile sono utilizzate nel 44,6% degli edifici scolastici. Seguono poi in “graduatoria”Sicilia (33%), Abruzzo (31%), Emilia Romagna (29%) e Sardegna (27,8%).
In dettaglio è possibile prendere nota dei dati riportati dall’indagine di Legambiente per cui si evidenzia come in Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte tutti gli edifici in cui sono presenti degli impianti di energia rinnovabile utilizzano il solare fotovoltaico.